Nella Gazzetta Ufficiale n. 279 del 9 novembre è stato pubblicato il decreto-legge n. 149 del 9 novembre 2020 (decreto Ristori bis). Il provvedimento, adottato a pochi giorni di distanza dal decreto Ristori (decreto-legge n. 127 del 28 ottobre), contiene importanti novità per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura colpite dall’emergenza da Covid-19.
Grazie ad uno stanziamento di circa 340 milioni di euro - di cui 112,2 milioni per il 2020 e 226,8 milioni per il 2021 - è stato esteso al periodo retributivo del mese di dicembre 2020 l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, previsto dal primo decreto Ristori per il solo mese di novembre 2020.
Il beneficio spetta alle imprese delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura, comprese le aziende produttrici di vino e birra, che svolgono le attività identificate dai codici Ateco di cui all’Allegato 3 del decreto Ristori bis. L'agevolazione spetta anche a imprenditori agricoli professionali, coltivatori diretti, mezzadri e coloni.
A seguito all’estensione temporale dell’esonero contributivo, è stato abrogato l’articolo 7 “Misure di sostegno alle imprese appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura” del primo decreto Ristori. L’art. 7 prevedeva, per l’anno in corso, uno stanziamento di 100 milioni di euro per l’erogazione, in via straordinaria ed urgente, di un contributo a fondo perduto a favore delle imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
L’articolo 58-bis del decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020 (noto come decreto Agosto e convertito, con modificazioni, dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020) ha stanziato 20 milioni di euro per assicurare un sostegno ai prodotti ortofrutticoli di quarta gamma (di cui alla legge 13 maggio 2011, n. 77) colpiti dalla crisi di mercato a seguito dell'emergenza Covid-19.
Nella nuova versione dell’art. 58-bis introdotta dal secondo decreto Ristori, il sostegno è stato esteso ai prodotti ortofrutticoli della cosiddetta prima gamma evoluta, vale a dire “freschi, confezionati, non lavati e pronti per il consumo”.
Il contributo spetta alle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli riconosciute ed alle loro associazioni “per far fronte alla riduzione del valore della produzione commercializzata verificatasi nel periodo di vigenza dello stato di emergenza rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente”.
Nel dettaglio, il sostegno è concesso, nel limite complessivo di spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2020, per la raccolta prima della maturazione o la mancata raccolta dei prodotti ortofrutticoli destinati alla quarta gamma ed alla prima gamma evoluta, sulla base delle informazioni disponibili nel fascicolo aziendale e nel registro dei trattamenti. L’importo del contributo è pari alla differenza tra l’ammontare del fatturato del periodo da marzo a luglio 2019 e l’ammontare del fatturato dello stesso periodo del 2020.
Il contributo è ripartito dalle organizzazioni ed associazioni beneficiarie tra i soci produttori in ragione della riduzione di prodotto conferito. Nel caso di superamento del limite complessivo di spesa di cui al primo periodo, l’importo del contributo è ridotto proporzionalmente tra i soggetti beneficiari.
I criteri e le modalità di attuazione di questa misura saranno definiti con un decreto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, da adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto Ristori bis sentite le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
A cura di psrcampaniacomunica.it
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