Comune: Casal di Principe (CE) - via Circonvallazione
Coord GPS: 41.0070661N 14.1012685E
Altitudine: 68
Specie: Populus alba - Vitis vinifera cv asprinio (vite maritata)
Circ. fusto: 150 cm
Altezza: 12 m
Età presunta: 100-200 anni
La traversa di ingresso che conduce al vigneto non ha un nome. Per raggiungerla bisogna percorrere Corso Umberto I, in corrispondenza della rotonda che interseca Via Circumvallazione si procede verso sud. Si imbocca la prima traversa a sinistra e dopo circa 200 metri si trova l'ingresso alla zona recintata che ospita il vigneto. Alle spalle dell'ingresso si trova l'impianto dell'Aversana gas.
La coltivazione della vite prevede la presenza di un tutore; nell'antichità i contadini usavano come tutore un albero vivo (vite maritata). Gli Etruschi svilupparono questa tecnica di coltivazione con due varianti: l' alberata, ove la vite è tenuta legata ad un singolo albero, e la piantata, ove le viti, legate ad alberi disposti in filari, sviluppano i loro rami lungo funi legate tra i vari alberi. La sistemazione dei terreni con presenza di piantate ha assunto connotazioni diverse in relazione al luogo, al periodo storico e al relativo evolversi delle tecniche di coltivazione. Nell’Italia centrosettentrionale, in passato, le piantate erano diffuse in molte zone tra cui quella del Reggiano, dove ancora oggi sussistono alcune di esse, ma è nell’Italia meridionale che esse hanno sempre avuto notevole rilevanza. Le più celebri sono quelle aversane (dalla cittadina di Aversa, nel Casertano), che, in questo comprensorio, vengono impropriamente definite alberate invece che piantate. Esse sono prevalentemente costituite dal vitigno Asprinio, discendente dalla Vitis vinifera subsp. sylvestris, domesticata dagli Etruschi, sostenute da filari di pioppo.
L’altezza media si aggira intorno ai 10 - 15 m. Questo tipo di coltivazione è attualmente diffuso nell’area corrispondente alle tre province di Napoli, Benevento e Caserta. In queste zone, durante la formazione delle alte spalliere e durante i lavori di potatura secca, i tralci delle viti vengono sistemati in senso verticale in modo da formare un ventaglio aperto.
La varietà di vite Asprinio bianco presenta grappoli di forma conico-piramidale, con acini bianchi arrotondati. È uno dei pochi vitigni che non necessita dell’innesto su viti americane poiché è immune alle infestazioni di fillossera. È prevalentemente coltivato per la produzione dell’omonimo vino DOC Asprinio, che dà origine anche ad un ottimo vino spumante abbastanza tipico e apprezzato.Il Decreto di approvazione della DOC Asprinio d’Aversa prevede che in etichetta potrà figurare la dicitura da vigneti ad alberata o alberata solo se le uve provengono esclusivamente da vigneti allevati con tale forma di coltivazione, tradizionale per la zona.
Questo paesaggio aversano ha sempre colpito i viaggiatori del Gran Tour del Settecento.
Scrive W. Goethe nel suo "Viaggio in Italia":
Finalmente raggiungemmo
la pianura di Capua…. Nel pomeriggio
ci si aprì innanzi una bella campagna tutta
in piano…. I pioppi sono piantati in fila nei
campi, e sui rami bene sviluppati si
arrampicano le viti…. Le viti sono d’un
vigore e d’un’altezza straordinaria, i
pampini ondeggiano come una rete fra
pioppo e pioppo.
Aubert de Linsolos scrive invece nei suoi "Souvenirs d’Italie":
... i rami della vite
intrecciati ai grandi alberi all’orlo della
carreggiata, danno l’idea di tanti archi
trionfali di verzura, preparati per il passaggio
di un potente monarca. L'impianto censito nasce per volontà del proprietario di recuperare le tradizioni del territorio. I pioppi sono coltivati insieme a viti di cv asprinio. Sono presenti 20 filari ognuno dei quali costituito da 12 pioppi e da 12 viti i cui rami si intrecciano a formare dei ventagli.