In ogni famiglia, sia nelle città che nel più sperduto villaggio, l'ospite veniva accolto offrendo una grande varietà di liquori prodotti in casa, con il metodo dell'infusione a freddo (rosoli, o ratafià): primo fra tutti, il "limoncello", a base di limoni della penisola Sorrentina o della Costiera Amalfitana, ma anche altri, aromatizzati a partire dagli ingredienti più disparati. Particolarmente delicato il "nanassino", a base di frutti di fico d'India, mentre un discorso a parte merita il "Nocino" o "Nocillo", a base di Noci di Sorrento e di altri ingredienti (erbe, a volte caffè, china, etc), la cui ricetta è sempre stata patrimonio geloso delle massaie e che viene tuttora utilizzato come digestivo. Caratteristica comune di tutti i rosoli è il moderato tenore in alcool (dai 20 ai 37 gradi) e l'uso di prodotti naturali, escludendo gli estratti e gli aromi di sintesi.
Si precisa che le schede qui di seguito riportate hanno un carattere puramente descrittivo-divulgativo. Per gli aspetti tecnico-normativi si rimanda alle schede inviate al Ministero per le Politiche Agricole, che, se necessario, possono essere richieste a mezzo mail a ferdinando.gandolfi@regione.campania.it
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