Prodotti tradizionali

Acqua di pomodoro


Territorio interessato alla produzione

Provincia di Salerno, in particolare alto e basso Cilento e territorio dei Comuni della Piana del Sele.

Descrizione

E’ un liquido acquoso di colore rosso-arancione tenue che può risultare più chiaro se ottenuto da pomodoro gialli, può rilasciare sedimenti rossastri più o meno chiari se depositato per lungo periodo, odore di pomodoro fresco, dolce con note finali piacevolmente acidule. Assenza di additivi e conservanti tranne il sale. Viene confezionato in contenitori di vetro di varie forme e dimensioni. Energia da 20 a 25 kcal per 100 gr; sale da 1 a 1,5 gr per 100 gr.

Descrizione delle metodiche di lavorazione

I pomodori vengono raccolti e selezionati a mano, poi lavati e successivamente vengono schiacciati nel passa-pomodoro. In seguito la passata viene riscaldata a 90-95°C con aggiunta di sale, e poi si effettua la filtratura e/o separazione. Il liquido ottenuto viene confezionato in contenitori di vetro di varie dimensioni, chiusi e sigillati e infine sterilizzati in autoclave. Dopo il raffreddamento si effettua l’etichettatura secondo la Normativa vigente.

Osservazioni sulla tradizionalità

Ad agosto era frequente vedere un po' ovunque grandi contenitori di legno (madie) pieni di pomodori messi ad asciugare al sole. Il pomodoro ben maturo veniva rotto, schiacciato con le mani e poi lasciato seccare al sole per diversi giorni, dopo di che iniziava la spremitura. Le signore a mani nude cominciavano a strizzare il pomodoro con forza fino a far fuoriuscire l’ultima quantità di acqua in eccesso, procedimenti questi indispensabili per avere in casa scorte di concentrato di pomodoro. Era per loro usanza non sprecare niente al punto da far diventare importante e prezioso anche il liquido in eccesso ricavato dalla spremitura, utilizzato per arricchire le minestre.