Napoli, con il suo territorio è riconosciuta, nel mondo intero, come patria di pescatori, anche per un certo tipo di oleografia sviluppata dalla canzone napoletana dell'ottocento.
Le bellezze naturali delle spiagge e delle scogliere di Posillipo, della penisola Sorrentina, del Cilento o della costa di Amalfi sono state da sempre scenario non soltanto di svago e di riposo, ma anche del duro lavoro dei suoi abitanti, fra mare e terrazze sui monti, coltivate ad olivo, vite e limoni.
Le specie un tempo ritenute meno pregiate, il cosiddetto "pesce azzurro" (alici, sarde, sgombri, e così via), oggi pienamente riabilitate dal punto di vista dietetico e nutrizionale, vengono vendute, appena pescate, o utilizzate dai pescatori stessi come alimento, o ancora conservate con metodi del tutto particolari. Da segnalare è la cosiddetta "colatura" di alici di Cetara (ridente paesino della Costiera Amalfitana), una salsa la cui ricetta risale ad una delle preparazioni più raffinate degli antichi romani, il "garum".
Si precisa che le schede qui di seguito riportate hanno un carattere puramente descrittivo-divulgativo. Per gli aspetti tecnico-normativi si rimanda alle schede inviate al Ministero per le Politiche Agricole, che, se necessario, possono essere richieste a mezzo mail a ferdinando.gandolfi@regione.campania.it
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