L'agente causale della flavescenza dorata (FD) è un fitoplasma, appartenente al gruppo dei giallumi della vite, che si insedia nei tessuti floematici dell'ospite e ne provoca il blocco della linfa elaborata, inducendo uno squilibrio della attività fisiologiche dalla pianta stessa. Il nome viene attributo dalla colorazione gialla dorata che assumono le foglie, i tralci ed i grappoli di vitigni colpiti.
All'interno del vigneto, le piante colpite sono facilmente distinguibili rispetto a quelle sane per la scarsa vegetazione che appare anche clorotica e stentata. La vegetazione assume aspetto affastellato a causa del raccorciamento degli internodi; i tralci, per la mancata lignificazione e la consistenza gommosa, ricadono verso il basso facendo assumere all'intera pianta un portamento piangente e si ricoprono di piccole pustole nerastre. Le foglie manifestano un caratteristico ingiallimento con riflessi dorati (nei vitigni a bacca bianca) o un vivace arrossamento (nei vitigni a bacca nera). Lungo le nervature principali si sviluppano bande di tessuto color giallo-crema o rosso-vinoso che si estendono alle zone internervali, evolvendo poi in necrosi più o meno estese. I margini delle foglie si ripiegano verso il basso e queste assumono un tipico aspetto a "V".
La malattia ha gravi ripercussioni sulla quantità e la qualità della produzione a causa dell'aborto dei fiori e del disseccamento e colatura delle infiorescenze. I grappoli che maturano in modo disforme, portano acini fortemente raggrinziti o disidratati, soggetti ad una abbondante cascola, tanto che nel periodo della raccolta si possono notare molti raspi completamente privi di bacche.
La malattia si diffonde a grande e a breve distanza rispettivamente per:
Allo stato attuale delle conoscenze lo Scaphoideus titanus Ball. (Rhynchota: Cicadellidae) è il più efficiente vettore del fitoplasma. La trasmissione è di tipo persistente propagativa e l'insetto, dopo essersi alimentato a carico del floema di viti infette presenta un tempo di latenza prima di acquisire capacità infettiva e quindi diffondere il fitoplasma. Infatti quest'ultimo, attraverso l'intestino del vettore, passa nell'emolinfa e va a localizzarsi nelle sue ghiandole salivari dove si moltiplica abbondantemente. L'intero processo, dall'acquisizione del fitoplasma alla sua trasferibilità a mezzo delle punture di nutrizione, richiede circa un mese, trascorso il quale il vettore rimane infettivo per tutta la vita Il fitoplasma non è trasmesso per via ovarica alla progenie, per cui dalle uova svernanti nascono individui incapaci di trasmettere la malattia finché non avranno nuovamente acquisito il fitoplasma da piante infette.
La Regione Campania, attraverso i Servizi Territoriali Provinciali accerta annualmente la presenza di FD e di Scaphoideus titanus nel territorio, effettuando il monitoraggio, nel periodo compreso tra fine maggio e settembre, presso le aziende viticole ed altre aziende vivaistiche. L'attuale diffusione dell'insetto accertata con l'attività di monitoraggio a mezzo di trappole cromotropiche gialle, nell'ambito regionale, risulta a macchia di leopardo.
Accertamenti condotti a partire dal 2011 hanno rilevato la presenza di FD in un vigneto di Serrara Fontana (isola d'Ischia - NA) e negli anni successivi, è emerso che la FD si è ormai diffusa in tutto il territorio isolano .
Al fine di impedire la diffusione di FD nell'intero territorio di competenza regionale occorre porre in atto le seguenti cure colturali:
Nei vigneti in cui è stata riscontrata la presenza della Flavescenza dorata, oltre alle norme già prescritte, è necessario quanto segue:
- le piante compromesse vanno estirpate avendo cura di eliminarle e distruggerle contestualmente;
- effettuare la lotta chimica al vettore Scaphoideus titanus. I primi trattamenti devono essere effettuati non appena si accerterà la presenza delle neanidi provenienti dalla schiusura delle uova ibernanti ed individuabili
a seguito di accurati campionamenti visuali. La schiusura avviene di regola alla fine di maggio. In questa fase si possono utilizzare insetticidi regolatori di crescita come il Buprofezin o larvicidi come l'Indoxacarb, Thiamethoxan,
da solo o in miscela con il Clorantraniliprole (Rymaxypyr). Per i successivi trattamenti mirati agli adulti, i cui voli possono essere individuati con l'uso di trappole cromotropiche gialle, si possono impiegare insetticidi quali il
Clorpirifos metile, Clorpirifos etile e Etofenprox. In tutti i casi sarà opportuno alternare, principi attivi con modalità d'azione diversa per evitare l'insorgenza di fenomeni di resistenza.
Per conduzioni in Biologico i prodotti
ammessi sono Azadiractina A, Estratto di Piretro e Sali di potassio degli acidi grassi (C14-C18), che potranno essere utilizzati anche in miscela.